25.2.11

Tutorial: orologio a pendolo Shabby chic


Oggi vi mostro la trasformazione del mio orologio a  pendolo, anch’esso vittima della shabby chic mania! Ecco il tutorial con le immagini prima e dopo la “cura”. Non tutti approvano i miei interventi shabbosi e preferiscono i mobili scuri, ma la mia sensibilità è orientata verso i colori chiari e le atmosfere morbide e non mi resta che seguirla per stare bene con me stessa.




C’è solo un’eccezione: il rosso! Credo che il rosso sia  da sempre il mio colore preferito. Ricordo ancora il mio primo cappottino, come si vede nella foto che ho recuperato nel baule dei reperti antidiluviani: io sono la più grande, mentre gioco con mia sorella a chi si sporca di più. La foto è un po’ sbiadita e non rende bene il colore straordinario del cappottino, un rosso ciliegia con una nota fucsia cangiante.
Perchè vi parlo del rosso? Per introdurvi al colore delle pareti della mia cucina, che contrastano con i toni pastello della casa. Non so che impressione si può avere dalle foto, ma vi assicuro che il contrasto con i mobili, gli infissi, la boiserie e il pavimento tutti bianchi non è male.
Ora veniamo al nostro orologio: per questo oggetto ho deciso di non usare la classica tecnica shabby, quindi non si vedranno scrostature...ho scelto il bianco rifinito con una patina anticante.



Per prima cosa ho smontato l’orologio e staccato l’anta, annotando le posizioni delle viti e dei vari componenti. Poi ho pulito la cassa di legno con una soluzione di acqua e ammoniaca, proteggendo le mani con i guanti.
Dopo di che ho scartavetrato con carta abrasiva 180, per asportare i residui di vernice e portare il legno al naturale. Dopo una bella spolverata, ho protetto i vetri dell’anta con scotch di carta e poi ho passato due mani di gesso acrilico, scartavetrando con carta abrasiva fine tra una mano e l’altra, per eliminare eventuali gocce e per rendere più “aggrappante” la superficie.
Dopo un pausa di qualche ora, quando il gesso si è completamente asciugato, si può passare alla finitura con lo smalto acrilico per legno. Io ho dovuto passare ben quattro mani prima di essere soddisfatta! Lo smalto acrilico non è molto coprente, ma ha il vantaggio di essere inodore di e donare al legno un aspetto vellutato che a me piace molto.
Poiché lo smalto asciuga molto velocemente, preparate la patina anticante da stendere con un pennello, come spiegato in un precedente post sul restauro della cornice di uno specchio.
La patina con cera si deve lasciare asciugare per almeno 24 ore prima di rimuoverla con un panno di lana: non preoccupatevi se il mobile rimane un po’ “unto” al tatto, perché la cera col tempo si secca...anzi, ogni due anni sarebbe utile ripassare i mobili con un po’ di cera pura d’api per nutrire il legno, soprattutto se il clima è secco.
Dopo tutto questo lavoro, sono passata all’interno della cassa dell’orologio. Non mi piaceva lasciarlo scuro e neppure volevo dipingerlo di bianco, così ho scelto di rivestirlo con della carta da parati a fiorellini...il risultato è molto fru-fru, secondo me!





Dopo il “trattamento” l’orologio è tornato al suo posto in cucina sopra una mensoletta rigorosamente bianca, a contrastare il rosso della parete. Ora è molto più leggero e decisamente chic, cosa ne dite?



Prossimamente vi mostrerò altri interventi su mobili che ancora vivono tranquilli nella loro scura “legnosità”, ignari del loro destino shabby un po’ chic.
A presto!
Cinzia
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18.2.11

Maschere di cartapesta tutorial: seconda parte

Ecco la seconda parte del tutorial dedicato alle maschere ci cartapesta: la decorazione.
Nella prima parte del tutorial abbiamo realizzato le maschere ci cartapesta grezze.



Occorrente:


Le maschere realizzate nella prima parte del tutorial
Forbici
Matita
Colori acrilici a scelta
Colla a caldo
Vernice di finitura trasparente lucida
Pennelli di diverse dimensioni
Taglierino
Nastri per fissare la maschera alla testa
Pizzi, strass, passamaneria, piume, etc.


Ne ho fatte tre per l’occasione e come potete vedere sono tutte diverse. Possiamo infatti disegnare sulla maschera grezza qualsiasi contorno e poi ritagliarlo con la forbice.


Con la matita tracciamo grosso modo anche i contorni delle decorazioni, che possono essere campi dipinti in tinta unita o spugnati, losanghe, parti da ricoprire con ritagli di carta etc.



Un prodotto eccezionale per ottenere effetti in rilievo è la pasta per decorare il vetro: si trova in pratici tubetti provvisti di un sottile beccuccio, con il quale si riesce a dosare bene il colore. Si possono creare riccioli, false passamanerie, contorni per campi di colore uniforme, etc.

Se decidete di applicare decorazioni di carta procedete con la tecnica del decoupage, incollando i ritagli con colla vinilica e ripassando tutta la superficie della maschera con due o più strati di colla.
Quando avete finito di dipingere e decorare la vostra maschera, passate una mano di vernice di finitura trasparente lucida: servirà a proteggerla e a rendere i colori più brillanti.
Solo quando la maschera sarà perfettamente asciutta, si può passare alla rifinitura finale: le applicazioni.
Con un taglierino praticate due fessure all’altezza degli occhi e infilatevi il nastro, dal davanti verso il retro, aiutandovi con la parte non tagliente della lama del taglierino stesso.
Fissate il capo del nastro sul retro con una goccia di colla a caldo.



Per fare i riccioli di carta a corona: ritagliate da un foglio di carta da giornale dei triangoli lunghi e stretti. Riportate la sagoma doppia del triangolo sul retro di un foglio di carta fantasia a vostra scelta, ritagliate e incollate rivoltando la carta intorno alla sagoma stessa.


Con un oggetto cilindrico (io ho usato il manico di un cucchiaio di legno) formate le piegature e i riccioli alle estremità fintanto che la colla non è ancora asciutta e metteteli ad asciugare.
Applicateli sulla sommità della maschera, incollandoli sul retro con la collo a caldo.



Sempre con la colla a caldo potete applicare un pizzo alla base, la passamaneria, le piume e tutto ciò che la fantasia vi suggerisce.




Non vi resta che sbizzarrirvi con forme, colori e materiali, e prepararvi ad indossare la vostra maschera personalizzata!
Buon divertimento!

Cinzia
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16.2.11

Maschere di cartapesta tutorial: prima parte


Oggi vi propongo un tutorial per realizzare delle maschere di cartapesta: il Carnevale si sta avvicinando e allora perché non farsi una maschera personalizzata, utilizzando materiali di recupero e tanta fantasia?

cartapesta maschere carnevale


Il progetto che vi propongo è molto divertente da fare soprattutto con i bambini, e si articola in due fasi. La prima consiste nella realizzazione della maschera grezza e richiede più tempo e pazienza: i bambini si inzaccherano d’acqua e colla, quindi è meglio attrezzarsi in partenza!
La seconda parte è quella dedicata alla decorazione delle maschere, con colori, carta, pizzi, piume e fantasia a volontà!
Ho deciso di dividere il tutorial in due parti perché è possibile saltare la prima fase acquistando maschere di cartapesta già pronte in colorificio.

Occorrente:


Maschere di plastica semplici
Fogli di carta di giornale
Carta velina bianca
Colla vinilica
Olio di vaselina
Garza
Carta vetrata
Gesso acrilico
Pennelli di varie dimensioni
Pennarello nero
Bisturi
Ciotola di plastica
Carta assorbente da cucina

Procedimento:



La tecnica proposta non è quella tradizionale per la cartapesta, nella quale si usa la carta macerata per 24 ore e successivamente strizzata e “pestata”: in questo caso utilizzerò un procedimento più semplice e veloce che garantisce comunque un risultato soddisfacente.
In una ciotola, diluite la colla vinilica con poca acqua e mettete a bagno i fogli di carta di giornale tagliati in strisce larghe due cm circa, per pochi minuti: la carta si deve impregnare di colla.




La maschera di plastica ci serve da stampo e si può utilizzare diverse volte: per prima cosa stendiamo sulla parte interna un velo di olio di vaselina, che fungerà da “distaccante” ed eviterà che la carta si attacchi allo stampo.



Tagliate anche alcuni pezzi di garza in quantità sufficiente a coprire la maschera, e teneteli da parte.
Tagliate in strisce la carta velina bianca, che andrà a formare lo strato esterno della maschera, e stendiamole asciutte sulla superficie interna della maschera-stampo, in senso orizzontale e aiutandoci con il pennello per farle aderire bene ed eliminare grinze e bolle d’aria. Spingete bene la carta negli incavi del naso, delle guance e della bocca.


Ogni strato successivo andrà applicato perpendicolarmente al precedente, dopo aver steso un velo di colla vinilica non diluita.
Procedete seguendo questa sequenza: 4 strati di carta velina, 2 strati di carta di giornale, 1 strato di garza, 2 strati di carta di giornale.







Alla fine tamponate con carta assorbente da cucina l’eccesso di acqua che si sarà raccolto all’interno della maschera.
Ora mettetela ad asciugare in un luogo caldo e aspettate non meno di 18-24 ore: la maschera va tolta dallo stampo solo quando è perfettamente asciutta, altrimenti rischia di deformarsi.


Dopo aver staccato delicatamente la maschera dallo stampo, disegnate con il pennarello il contorno degli occhi, le narici e la fessura delle labbra. Con il bisturi ben affilato create le cavità seguendo il contorno del pennarello.


L’ultima parte del lavoro è la preparazione del fondo per la successiva decorazione. Asportate delicatamente la carta che non si è bene incollata, scartavetrate leggermente ed infine stendete una mano abbondante di gesso acrilico.
Anche il gesso va fatto asciugare molto bene, prima di lisciarlo con la carta vetrata: almeno 8 ore.



Dovete calcolare due giorni di tempo per il lavoro, perché le fasi di asciugatura sono piuttosto lunghe, ma vi assicuro che alla fine ne vale la pena!

Si possono ottimizzare i tempi preparando un' altra maschera mentre si aspetta che il gesso steso sulla precedente asciughi.
Ci vediamo per la seconda parte!




A presto.

Cinzia
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7.2.11

Cupcakes: ricetta tradizionale


Ieri ho voluto provare a fare le famose cupcakes, seguendo la ricetta tradizionale


Ciò che più mi attira di questi dolcetti è la possibilità di colorare la glassa a piacere e di guarnirla con decorazioni di zucchero senza limiti alla fantasia.
Per quanto riguarda le ricette, esistono innumerevoli variazioni della ricetta tradizionale a base di burro e zucchero a velo: al cioccolato, al formaggio, al caramello.



Per tutte la basta base è sostanzialmente la stessa, cambiano poi gli ingredienti della glassa e gli aromi.
Per cuocerle vanno bene le pirottine di carta, di circa 7 cm di diametro, adagiate negli stampi per muffins.




Prepariamo la pasta base:
scaldare il forno a 180°
mescolare il burro e lo zucchero fino a quando la crema non diventa bianca (io ho usato lo zucchero di canna, quindi la crema è risultata più scura).
Aggiungere le uova intere una per volta, poi la farina a pioggia, il sale e il lievito chimico, continuando a mescolare. Alla fine incorporate il latte e l’aroma.
Mettete l’impasto nelle pirottine, riempiendole per due terzi, e infornate per 20 minuti.
Lasciate raffreddare prima di guarnirle.



Glassa tradizionale alla crema di burro:
Lavorare il burro fino a ridurlo in crema. Aggiungere poco a poco lo zucchero a velo.
Sembra semplice, ma all’inizio sembra che il lo zucchero assorba tutto il burro, rendendo l’impasto molto duro e viene la tentazione di aggiungere il latte.
Il mio consiglio è di incorporare prima il colorante liquido e l’essenza, perchè se la glassa è troppo molle poi non “tiene” e si deve aggiungere altro zucchero, rendendola veramente stucchevole!
Qui trovate la glassa la formaggio, molto più leggera e meno dolce.
Per guarnire le le cupcakes potete usare la tasca da pasticcere o una spatolina, secondo l’effetto che volete ottenere.
Io le trovo molto “scenografiche” e anche molto buone: questa ricetta è molto dolce, ma è quella tradizionale e va assaggiata almeno una volta.
Sono comunque gradite ricette alternative, anche un po’ insolite e innovative!
Per tutti i golosi inguaribili vi segnalo la ricetta di carnevale di Paola del Laboratorio di Zia Polly.
Un dolce saluto!
Cinzia
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3.2.11

♥Cuori di stoffa profumati: idee e tutorial♥

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.Ecco una terza serie di cuori di stoffa, profumati alla lavanda. In questo caso li ho cuciti direttamente sul dritto, utilizzando il punto indietro (spiegazione qui) e lasciando un orlo di mezzo centimetro. Il procedimento è molto più semplice: si ritagliano le forme con l’aiuto dei cartamodelli prima di cucirle, si sovrappongono rovescio contro rovescio e si cuce lasciando una fessura sufficiente per poter inserire l’imbottitura.
















Per questi cuori ho usato la lavanda: in erboristeria si possono trovare altre essenze. Si possono mettere negli armadi nei cassetti, o semplicemente appesi.
Qui ho applicato delle perline e un nastrino di raso bianco.



Questo cuore l’ho ricamato con un monogramma.


Infine, due cuoricini uniti tra loro♥♡




Con questa cucitura l’orlo non è rifinito, così dopo un po’ si sfilaccia, creando un effetto decorativo che a me piace molto.
Per ora ho finito con i cuori di stoffa. Forse…
A presto

Cinzia 


Con questo post partecipo a


My Little Inspirations
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1.2.11

♥Cuori di feltro imbottiti: idee e tutorial♥




Oggi vi propongo i cuori di feltro, caldi, colorati e divertenti da realizzare. Vanno cuciti a mano, scegliendo un filo possibilmente di lana, di un colore in contrasto o in tinta, secondo i propri gusti. Ho utilizzato il punto festone e il punto filza (spiegazione qui e qui)

Ecco come appare la cucitura a punto festone:


Si possono aggiungere poi a piacere appliqué in stoffa, feltro, pizzo, bottoni, roselline, tutto ciò che la fantasia ci suggerisce!
Tagliate due sagome di feltro uguali usando il cartamodello e il gessetto. Infilate l’ago a mezzo centimetro dal bordo su una sagoma e uscite sul dritto, in modo che il capo del filo con il nodino resti all’interno: unite la seconda sagoma e cucitele insieme.
Prima di concludere, interrompete la cucitura e infilate l’imbottitura. Chiudete la cucitura.


Semplice e veloce!
Questo è un cuore di feltro con appliqué cucito con il punto filza.


Questo è il cuore cucito con il punto festone.


Questo cuore ho deciso di dipingerlo con i colori per stoffa: occorre un pennello a punta molto sottile (n°0 o n°1). Tenete presente che il pennello non scorre facilmente quindi bisogna insistere e ripassare spesso. Se la peluria vi intralcia, non tiratela, ma tagliatela con la forbicina a raso.



Come potete vedere le possibilità sono infinite...avrei voluto farne ancora, ma il tempo è tiranno!


Buon lavoro a tutte le cuori-dipendenti ♥
A presto

Cinzia 

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