Decapé, tradotto dal francese significa “togliere la copertura”, e nelle diverse varianti riproduce l’usura dei legni verniciati, consentendoci di ottenere una finitura che lascia intravedere le venature del legno o il colore di una vernice sottostante.
E' il termine adeguato con il quale definire la cosiddetta "tecnica shabby".
Qui è doverosa una premessa: lo shabby chic ortodosso si basa sull'utilizzo di oggetti e mobili recuperati e non trattati.
Invece la decorazione in stile shabby chic si basa sull’imitazione dell’invecchiamento naturale dell’oggetto, ossia della cosiddetta patina.
A questo punto apro un’altra parentesi:
il concetto di patina si riferisce, nel caso dei mobili, a tutti i processi di invecchiamento naturale subiti dalla superficie del legno o della finitura ( mutamento cromatico, abrasione delle superfici, screpolature).
Fanno parte della patina anche le deformazioni, le irregolarità e eventuali interventi successivi all’epoca di fabbricazione del mobile, ad esempio le sovrapposizioni di diverse vernici.
Non fa parte della patina invece lo sporco: una delle maggiori difficoltà nel restauro di mobili antichi è infatti rappresentata dalla rimozione dello sporco (polvere, fuliggine, grasso, macchie, cere etc.) senza intaccare la patina.
Nel nostro caso non affrontiamo il restauro, del quale si occupano i professionisti: vogliamo ottenere una patina il più possibile simile a quella naturale, su un mobile o un oggetto vecchio che non presenta caratteristiche estetiche apprezzabili.
Gli effetti che possiamo ottenere con questa tecnica sono diversi e si possono riassumere in quattro tipi:
►graffiature: la vernice è graffiata in alcuni punti, soprattutto negli spigoli e nelle zone di maggiore usura, lasciando intravedere il legno sottostante.
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Photo by me |
►screpolature o craquelé: la vernice si è staccata dal legno in alcuni punti e si presenta sollevata e/o screpolata.
►la vernice si è assottigliata e lascia intravvedere le venature del legno e i residui creano interessanti effetti decorativi.
►gli strati di vernice sono molteplici e di colori diversi, nel caso il mobile sia stato dipinto più volte nel tempo.
Naturalmente a ogni effetto corrisponde una variante della tecnica, con procedimenti e materiali leggermente diversi.
E' possibile anche combinare i diversi effetti, secondo il nostro gusto:
possiamo simulare l’usura dovuta ai graffi, lasciando affiorare parti del legno. Possiamo scegliere di sovrapporre due vernici di tonalità diverse e creare un effetto macchiato,
oppure lavorare direttamente sul legno grezzo, sovrapponendo uno strato di cera colorata che penetrerà nelle venature, mettendole in risalto.
L’intervento che vi mostro combina la sovrapposizione di vernici e l’usura da graffi. L’ho messo in pratica su un frammento di una antica boiserie trovato in un mercatino.
Si tratta di un pezzo molto interessante: presenta ai lati la scanalatura che permetteva di incastrare i vari pannelli uno nell’altro,
proprio come le odierne perline in legno. Ma ciò che più mi ha colpita è il decoro, un ovale circondato da nastri e fiori in stile rococò.
Il pezzo presentava diverse macchie e uno strato di fuliggine, probabilmente dovuto all'esposizione al fumo di un camino.
Ho deciso di sovrapporre due vernici, invertendo la classica sequenza che vuole il colore più chiaro in superficie:
non è raro infatti trovare legni antichi dipinti ove affiora la base bianca in gesso che veniva utilizzata per rendere liscia la superficie.
Così ho lasciato il bianco nello strato inferiore e ho scelto la tinta “greige” per la parte superiore.
carta vetrata grana media
vernice acrilica satinata bianca
colori acrilici avorio, nero, terra di siena naturale in tubetto
a piacere: cera d’api incolore per mobili
Per prima cosa, dopo aver indossato i guanti, pulite la superficie asportando la povere (la cosa migliore è usare l’aspirapolvere!)
e il grasso (con una spugnetta imbevuta di una soluzione di acqua e ammoniaca).
Carteggiare con movimenti circolari e pressione leggera, poi togliere la polvere.
A questo punto siete pronti per dare la mano di fondo, con il gesso acrilico bianco.
Se desideraste una base colorata, è sufficiente aggiungere una punta di colore acrilico nella tinta desiderata.
Lasciate asciugare perfettamente e carteggiate leggermente.
Nel frattempo preparate il colore "greige" , una combinazione di grigio e beige, utilizzando i colori acrilici in tubetto.
Preparate i due colori separatamente: il grigio aggiungendo una punta di nero alla vernice bianca, il beige unendo la di terra di Siena naturale al bianco.
Poi cercate di trovare la giusta nuance mescolando i due colori, un colore che si avvicina al tortora ma un po' più grigio.
Considerate anche che il colore, asciugando, si scurisce.
Ora stendete una mano irregolare di greige su tutta la superficie.
nota: non guardate il pennello che ho usato nella foto! Nella foga di fare la foto ho preso quello sbagliato, con le setole rigide.
Il problema è che questi pennelli lasciano delle strisce e ciò non è buono...usate pennelli morbidi con tocco leggero, incrociando le pennellate.
Come avete notato non ho usato la paraffina. Ora, voglio staccare porzioni della vernice greige e far affiorare il bianco in alcuni punti, ma anche il legno in altri.
Sta a noi decidere in quali punti e quanto togliere, in base all'effetto che si vuole ottenere.
Ho carteggiato la vernice non ancora perfettamente asciutta, provando prima in un angolo: se si stacca troppo, aspettate qualche minuto.
L'acrilico ha tempi rapidi di asciugatura e più la vernice si secca più fatica dovrete fare.
A lavoro terminato, passate un velo di cera d'api incolore per proteggere la superficie e renderla setosa.
Ecco il risultato, con il pannello finito appoggiato su una mensola, oppure pronto per altre soluzioni decorative: con targhette e chiavi per esempio.
Oggi vi ho fatto un po' lavorare e spero che qualcuno possa prendere spunto.
Se volete saperne di più, acquistate il libro
La Magia del Bianco. Lo stile Shabby chic in Italia.
A presto!