31.5.17

Un cottage creolo shabby chic a New Orleans

Un cottage creolo shabby chic a New Orleans facciata

New Orleans, il quartiere francese, il jazz e il "mardi gras": una città dalle innumerevoli sfaccettature che mi ha sempre affascinata, e che mi piacerebbe visitare. Sono attirata soprattutto dai tipici cottage creoli, quelle casette di legno con le persiane e le verande appoggiate su pali dai fantasiosi decori e dall'aspetto autenticamente shabby chic.


Purtroppo l'uragano Katrina ha lasciato il segno, e molti di questi cottage sono perduti per sempre: quello che vi presento oggi è stato interamente ricostruito dai proprietari, che avevano perso tutto nell'inondazione che ha seguito l'uragano.
La proprietaria, Karina Gentinetta, un avvocato figlia di immigrati argentini, cresciuta nelle ristrettezze economiche, non si è persa d'animo, nemmeno quando un agente immobiliare l'ha truffata sottraendole gli ultimi risparmi rimasti.

Un cottage creolo shabby chic a New Orleans veranda


Insieme al marito, hanno ricostruito la casa utilizzando legno e pezzi di recupero, come le mensole della veranda vecchie di 150 anni; l'hanno poi arredata con mobili usati acquistati nei mercatini e recuperando i pochi oggetti salvati dal disastro, come lo scrittoio che Karina ha ridipinto in grigio, e altri pezzi che ha patinato con le sue mani.

Un cottage creolo shabby chic a New Orleans ingresso


Il risultato lo potete ammirare nelle immagini scattate da Laurey W. Glenn per il magazine Southern Living: un cottage di soli tre anni che sembra molto più antico, e un mix di arredi eterogenei tra sedie francesi, specchi veneziani, lampadari in cristallo e tappeti orientali strappati, perfettamente integrati in un ambiente armonioso.
Karina racconta che, durante i tre anni in cui è stata ospite di parenti mentre ricostruiva la sua casa, ogni notte immaginava dove avrebbe collocato ogni pezzo, così che quando finalmente ha traslocato nel suo nuovo cottage, arredarlo è stato un gioco.

Un cottage creolo shabby chic a New Orleans salotto
Un cottage creolo shabby chic a New Orleans salottoUn cottage creolo shabby chic a New Orleans scrittoio lettoUn cottage creolo shabby chic a New Orleans patina
Un cottage creolo shabby chic a New Orleans cucina

Karina infine ha lasciato il suo lavoro di avvocato per inseguire il suo sogno di aprire un negozio di arte e antiquariato, in cui vende pezzi antichi, usati e di design vintage: Disegno Karina Gentinetta che, visto il successo, ora ha un punto vendita anche a New York. 
"Tutti i pezzi sembrano avere una storia" spiega Karina. "Ognuno di noi ha delle ferite, quindi perché non dovremmo amare qualcosa che mostra i suoi guasti, i suoi anni? Non vuol dire che non sia bello".
E aggiunge, "un tempo ero una perfezionista, e l'uragano Katrina mi ha insegnato a dire: ok, non è perfetto, ma va benissimo".

















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30.5.17

Tendenze arredo 2017: i tappeti berberi

Tendenze arredo i tappeti berberi tigma trading

Colorati o a tinta unita, dagli inconfondibili motivi geometrici e dal fascino esotico, i tappeti berberi hanno conquistato gli interni di qualsiasi stile, dal bohème al minimal scandinavo.

In realtà questa tendenza, che si estende un po' a tutto l'artigianato marocchino, è già in voga da qualche anno ma, invece di affievolirsi come tutte le mode, mostra un rinnovato vigore. Questo a dimostrazione che i guru dello stile dettano le mode, ma poi il successo di una tendenza viene decisa dal pubblico. 

Ogni tappeto racconta una storia

Detto questo, mentre cercavo materiale per questo post, ho realizzato che dietro il termine generico di "tappeti berberi" c'è un mondo affascinante fatto di innumerevoli tribù nomadi, di tradizioni ancestrali e di abilità artigianali tramandate da generazione in generazione; soprattutto, è un mondo femminile che racchiude antichi segreti.
I motivi decorativi, infatti, narrano la vita più intima della tessitrice, e si ispirano ai tatuaggi applicati con l'henné sul corpo nelle varie fasi della vita, a partire dall'iniziazione da fanciulla fino alla nascita dei figli, o per scacciare il male: per questo ogni tappeto è unico, pur avendo molti tratti in comune, come i materiali, i colori e la tecnica, a quelli della tribù cui la donna appartiene.
Forse è questo il motivo per cui ci affascinano tanto, anche se inconsciamente: unicità, piccole imperfezioni dovute ad una tecnica di confezionamento antica quanto l'uomo, e quei messaggi nascosti di cui intuiamo la magia.

A ogni tribù il suo tappeto

I veri tappeti berberi sono tessuti a mano con lana naturale, che può essere bianca, nera o beige, oppure tinta con coloranti naturali come l'henné, la radice di robbia, la melagrana, la rucola.
Fanno eccezione i tappeti Boucherouite, realizzati con gli scarti di lana e cotone e con abiti dismessi: una sorta di tappeto ecologico nato dall'arte del riciclo!
Ho preparato una piccola infografica con tappeti per ognuna delle tribù più conosciute: alcuni sono diventati molto famosi, come il Beni Ourain, apprezzato soprattutto dai designer scandinavi, ma gli altri sono altrettanto belli e preziosi:
Tendenze arredo i tappeti berberi infografica
Tendenze arredo i tappeti berberi semikah textiles
SEMIKAH TEXTILES
Tendenze arredo i tappeti berberi tigmi trading
TIGMI TRADING
Tendenze arredo i tappeti berberi beni ourain
PHOTO KRISTOFER JOHNSSON//STYLING PELLA HEDEBY
Tendenze arredo 2017 i tappeti berberi baba souk
BABA SOUK
Tendenze arredo i tappeti berberi secret berbere
SECRET BERBERE
Tutte le immagini provengono da importatori e produttori che hanno un shop on line: se vi ho stuzzicato con questo post e siete interessati, basta cercarli sul web. Certo non sono articoli a buon mercato, e mi domando sempre quanto vengono retribuite le donne che li confezionano. Confido nella serietà annunciata da questi rivenditori.
Credito foto di copertina: TIGMI TRADING
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29.5.17

Dormire nelle case più belle di Londra: Victorian Garden

Dormire nelle case più belle di Londra: Victorian Garden salotto


Buondì cari amici! Cosa ne dite di cominciare la settimana visitando una bella casa dagli accenti vittoriani per la rubrica dormire nelle case più belle di Londra


Victorian Garden si trova nel centralissimo quartiere residenziale di Pimlico, tra Victoria Station, Chelsea e Westminster, caratterizzato da vie eleganti e deliziose piazzette su cui si affacciano case ottentesche in stile Regency, con le loro facciate in pietra bianca e mattoncini.
La stessa imperturbabile eleganza caratterizza gli interni di questo piccolo appartamento composto da un luminoso salone con terrazzino, cucina, bagno e una camera da letto da cui si accede a un secondo terrazzino interno, più intimo. Un nido per una coppia dai gusti raffinati, vista la preziosa collezione di dipinti, disegni, porcellane cinesi e mobili d'antiquariato che guarniscono la casa, perfetto per rilassarsi dopo le giornate trascorse a visitare la città, sorseggiando un aperitivo su uno dei due terrazzi o davanti al camino originale ancora funzionante.

Dormire nelle case più belle di Londra: Victorian Garden terrazzinoDormire nelle case più belle di Londra: Victorian Garden salotto
Dormire nelle case più belle di Londra: Victorian Garden salottoDormire nelle case più belle di Londra: Victorian Garden salotto
Dormire nelle case più belle di Londra: Victorian Garden caminoDormire nelle case più belle di Londra: Victorian Garden terrazzo interno
Dormire nelle case più belle di Londra: Victorian Garden cucinaDormire nelle case più belle di Londra: Victorian Garden camera da letto
Dormire nelle case più belle di Londra: Victorian Garden camera da lettoDormire nelle case più belle di Londra: Victorian Garden camera da letto
Dormire nelle case più belle di Londra: Victorian Garden bagnoDormire nelle case più belle di Londra: Victorian Garden Pimlico

Cosa vedere nei dintorni

Pimlico è la sitemazione ideale per visitare i grandi classici londinesi, raggiungibili a piedi: Buckingham Palace e l'adiacente romanticissimo St. James Park, Westminster Cathedral, il palazzo del Parlamento, il Big Ben, Westminster Bridge, il London Eye.
Non perdetevi la Tate Gallery, soprattutto se amate William Turner, e fermatevi per una sosta nel bellissimo e storico ristorante interno, il Rex Whistler Restaurant, aperto negli anni '20.

Per le soste golose

Colazione in stile parigino al Bar By Poilâne: pane fresco, marmellate fatte sul posto, centrifugati di frutta, sandwiches...Oppure provate il brunch dolce e salato al Pimlico Fresh.
Per le soste veloci, tuffatevi nella tradizione britannica con il migliore Fish and Chips della zona, il Seafresh Fish Restaurant, ottimo anche per l'asporto.
Per la cena, provate il caratteristico il Thomas Cubitt Public House & Dining Rooms. 
Un tuffo in turchia invece, all'ottimo ristorante Kazan.

Vi ricordo che le case presentate nella rubrica si possono affittare, basta visitare il sito The Plum Guide (clic).




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25.5.17

L'evoluzione del divano da Versailles ai nostri giorni

L'evoluzione del divano da Versailles ai nostri giorni patricia urquiola


Buondì cari amici! Alzi la mano chi è appassionato di arredamento e…di storia. Vi chiederete se ho tutte le rotelle a posto questa mattina, e in effetti bisogna essere un po’ strampalati per cominciare una rubrica sulla storia della casa e dell’arredamento, un argomento che forse interessa solo me e pochi altri “topi da biblioteca”.


la casa e l'arredamento una storia affascinante L'evoluzione del divano da Versailles ai nostri giorni


La storia dell’arredamento è un argomento appassionante, che stimola la mia curiosità sul modo di vivere dei nostri antenati e sulla loro creatività nell’affrontare la sfida di rendere sempre più belle e funzionali le abitazioni. 
Per esempio, lo sapevate che le sedie, fino all’Ottocento, erano riservate ai potenti, mentre la gente comune doveva accontentarsi degli sgabelli? E perché i francesi non usano il bidet, pur avendolo inventato? Come si conservavano i cibi, come si lavavano i panni e come ci si riscaldava prima dell’arrivo degli elettrodomestici? Quali sono i primi pezzi di design della storia?
Ora che vi ho svelato a grandi linee quali saranno gli argomenti che tratterò, avrete deciso se proseguire o meno nella lettura e scoprire l’evoluzione di uno dei mobili ormai imprescindibili dell’arredamento contemporaneo: il divano.

L'evoluzione del divano da Versailles ai nostri giorni L’art du menuisier Parigi

L’art du menuisier, Parigi, 1769 // THE NEW YORK PUBLIC LIBRARY

Il divano come lo intendiamo oggi, ovvero una seduta concepita per accogliere due o più persone contemporaneamente, in occidente è un arredo relativamente recente, come del resto lo é il salotto, una conquista che risale alle dimore aristocratiche del Settecento.
Forse l’idea di potersi sedere uno accanto all’altro non era molto gradita ai nostri avi, visto che all’epoca il divano é un elemento raro, mentre abbondano poltrone di ogni foggia e stile: gli individualisti europei tuttavia furono affascinati dagli uffici amministrativi dei turchi ottomani, chiamati dīwān, dove i funzionari lavoravano gomito a gomito, seduti su panche in legno ricoperte di cuscini e tappeti. Potrebbe essere questa l’origine del termine divano, anche se i francesi, che importarono in patria l’idea di sedersi in compagnia, utilizzarono diversi termini per descrivere il nuovo arredo, e inventarono sedute di ogni tipo, alcune delle quali decisamente bizzarre, come i “causeuses” (dal francese, conversatrici), divanetti a due posti per conversazioni intime, e le varianti "Marquise", "Tête à tête" (divani a due o tre posti formati da sedute incrociate) e "Indiscret" (divani rotondi con più sedute).

L'evoluzione del divano da Versailles ai nostri giorni stile Luigi XV
Causeuse in stile Luigi XV
L'evoluzione del divano da Versailles ai nostri giorni tete a tete
Tête à tête, castello di Chaumont sur Loire//blandine-la-voyageuse.fr

L'evoluzione del divano da Versailles ai nostri giorni infografica divani antichi

I primi divani compaiono alle corti di Luigi XIII e Luigi XIV, anche se il periodo di grande diffusione in scala europea è quello che coincide con lo stile neoclassico o Luigi XVI (prossimamente dedicherò un post agli stili d'arredo). Da allora il divano é uno degli arredi più importanti della casa, simbolo dello status sociale, come il Chesterfield, vera e propria icona del periodo vittoriano, o oggetto di sperimentazioni audaci all’inizio del XX secolo, grazie all’avvento di nuovi materiali e della produzione in serie. 

L'evoluzione del divano da Versailles ai nostri giorni chesterfield


L'evoluzione del divano da Versailles ai nostri giorni infografica divani moderni


A partire dagli anni ’60 il design e l’industria italiani hanno conquistato il mondo, creando divani dalle linee sempre attuali, tanto che ancora oggi sono tra i più venduti in assoluto, come il divano Charles, dedicato a Charles Eames, prodotto da B&B alla fine degli anni ’90. Del resto, molti pezzi di design del passato stanno vivendo un revival ragguardevole, come lo Strips di Cini Boeri o il Maralunga di Vico Magistretti.
Concludo il post con un doveroso e gradito cenno a Cassina, azienda fondata nel 1927 da due fratelli brianzoli, e che ancora oggi produce gli arredi che sono entrati nella storia, perpetuando la tradizione del miglior made in Italy. Ho scelto come immagine di copertina il divano 552 Floe insel disegnato da Patricia Urquiola per la collezione 2017 di Cassina, ispirato alle forme irregolari e asimmetriche degli iceberg, perché ha una linea molto originale che mi ricorda gli arredi delle astronavi di Star Trek...forse saranno queste le forme dei divani del futuro?

L'evoluzione del divano da Versailles ai nostri giorni strips Cini Boeri
Divano Strips, design Cini Boeri//Photo by the style files
L'evoluzione del divano da Versailles ai nostri giorni infografica divani contemporanei
Immagine di copertina: 
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24.5.17

Un appartamento di 55 mq a Parigi firmato Royal Roulotte

Un appartamento di 55 mq a Parigi firmato Royal Roulotte scrivania

Buondì cari amici. Ho da poco scoperto il sito dello studio d'architettura e decorazione Royal Roulotte a Parigi, e me ne sono innamorata immediatamente. Ciò che mi ha colpita è la coerenza che si coglie in tutte le realizzazioni proposte, che si tratti di uno studio di 55 mq, come quello che vi presento oggi, o di una dimora di 300 mq. 

Lo stile è particolare e ben riconoscibile, caratterizzato dal contrasto tra bianco e nero, da una giusta dose di design in equilibrio con elementi classici e dall'inserimento di pezzi di recupero reinterpretati con maestria.
In questo appartamento parigino, l'intervento degli architetti aveva come obiettivi la creazione di una camera da letto separata e l'illuminazione di tutti gli spazi con la luce naturale proveniente dalle finestre collocate lungo un'unica parete. Per questo, sono state rimosse tutte le pareti divisorie, eccetto quelle dell'ingresso e del bagno,  sostituite poi da pareti vetrate per delimitare cucina, soggiorno e camera da letto.

Un appartamento di 55 mq a Parigi firmato Royal Roulotte progetto

La palette dei colori è selezionata e rigorosa: sullo sfondo bianco i decoratori hanno dipinto con tocchi di nero, grigio, rosa pallido e inserito elementi di legno grezzo, creando un piccolo capolavoro di stile e funzionalità.

Un appartamento di 55 mq a Parigi firmato Royal Roulotte cucinaUn appartamento di 55 mq a Parigi firmato Royal Roulotte tavolo pranzo
Un appartamento di 55 mq a Parigi firmato Royal Roulotte tavolo pranzo
Un appartamento di 55 mq a Parigi firmato Royal Roulotte scrivaniaUn appartamento di 55 mq a Parigi firmato Royal Roulotte vetrata
Un appartamento di 55 mq a Parigi firmato Royal Roulotte armadioUn appartamento di 55 mq a Parigi firmato Royal Roulotte camera da lettoUn appartamento di 55 mq a Parigi firmato Royal Roulotte bagno


Idee salva spazio: l'armadio a tutta altezza per sfruttare ogni spazio. La panca contenitore addossata al muro nella zona pranzo, al posto delle sedie.

Mi piace: la piccola porzione di carta da parati nera con i fiori, che ricorda tanto il mio amato William Morris.

Un appartamento di 55 mq a Parigi firmato Royal Roulotte carta parati



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23.5.17

Ispirazioni in stile tropicale per il bagno


Ispirazioni in stile tropicale per il bagno carta da parati wall&deco

Buondì cari amici! Oggi voglio condividere con voi delle ispirazioni in stile tropicale, o urban jungle. Lo so, sono un po' in ritardo, visto che questa tendenza d'arredo è in voga già da un po' e le soluzioni che vi propongo le avrete sicuramente già viste sul web.

Tuttavia, ho deciso di scrivere questo post perché una mia amica vorrebbe arredare il nuovo bagno in questo stile, ed io, presa dall'entusiasmo, mi sono offerta di raccogliere delle idee.
Dal lato delle immagini di interni, devo dire la verità, non ho trovato esempi entusiasmanti, così vi propongo poche immagini. Ho creato anche una mood board con alcuni prodotti che potrebbero aiutarvi nelle vostre scelte:

Ispirazioni in stile tropicale per il bagno moodboard


















Le carte da parati dai motivi tropical sulla sinistra sono perfette per il bagno: ve ne avevo già parlato in questo post (Tendenze arredo: carta da parati in bagno? Si ma artistica). Non é necessario utilizzarla su tutte le pareti del bagno: a mio parere è molto elegante alternata con i muri semplicemente intonacati o rivestiti con piastrelle in tinta. E a proposito di piastrelle, quelle verdi in tinta unita sono perfette per immergersi totalmente in questo colore rigenerante;  se invece preferite un'atmosfera decisamente esotica, le mattonelle di Lisbona a motivi geometrici o i mosaici marocchini fanno al caso vostro. Per dare un tocco tropicale al bagno senza rinnovare i rivestimenti, bastano pochi oggetti, come le tende da doccia con motivi esotici e gli accessori verdi o in fibre naturali, come il bambù o il cocco: aggiungete biancheria sui toni del verde, dal Greenery al Foresta, e l'effetto è garantito.

Ispirazioni in stile tropicale per il bagno piastrelle e mobile da bagno
ANIK PEARSONS ARCHITECT//CORNERS INTERNATIONAL DESIGN CONCEPT
Ispirazioni in stile tropicale per il bagno tenda doccia e carta da parati
THE EVERYGIRL//ELLE FRANCE
Ispirazioni in stile tropicale per il bagno carta da parati
WALL&DECO WET SYSTEM//H&M
Ecco infine un'idea di palette di colori "avventurosa" suggerita da Better Home&Gardens. Se amate il verde, potete leggere il mio post sull'argomento: Tendenze arredo 2017: arredare con il verde. Il verde, contro tutte le apparenze, non è comunque un colore facile: sembra più caldo rispetto al blu, mentre in realtà può risultare piuttosto freddo se non è abbinato correttamente. In un ambiente come il bagno, è consigliabile evitare solo toni freddi, quindi utilizzate mobili o complementi in legno o fibre naturali per rendere l'ambiente più accogliente.




Crediti foto di copertina: WALL & DECO
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